CORSO DI SCRITTURA a cura di CHIARA REALI 

a partire da Novembre il lunedì al CDM

“Una stanza tutta per te”

 L’ennesimo corso di scrittura. Perché?

Perché “Non c’è niente di più coraggioso, per me, di una persona che dichiara che la sua storia merita di essere raccontata, soprattutto se si tratta di una donna. Malgrado la fatica e la strada fatte, continuano a esserci un’infinità di forze che cospirano per dire a noi donne che le nostre preoccupazioni sono sciocche, che le nostre opinioni non sono richieste, che non abbiamo la gravitas necessaria a rendere significative le nostre storie“.

Lena Dunham, Non sono quel tipo di ragazza (trad. it. Tiziana Lo Porto), Sperling&Kupfer

Cosa?

Dieci lezioni per imparare il coraggiotrovarlo o ritrovarlo; dieci lezioni per riflettere insieme su dieci temi, facendoci accompagnare da altrettante (e più) voci femminili.

Si parte con una riflessione, Perché scrivo? e dal saggio omonimo di Joan Didion. Si continua cercandoci la voce, insieme ad Amelia Rosselli. Si parla di verità e finzione con Nora Ephron e Aimee Bender, e si ragiona sugli incipit insieme a Sylvia Plath e Ali Smith.

Di-segno in segno apprezziamo altri modi di raccontarsi, con Alison Bechdel, e iniziamo a concentrarci sulla creazione dei personaggi con Mary Karr. Impariamo a trasformare i pensieri in azioni con Flannery O’Connor e a portarli in scena con Eve Ensler e Sarah Kane. La pagina bianca fa paura? Superiamo il blocco della scrittrice (e ripensiamo gli spazi e i tempi della scrittura) con Virginia Woolf, e concludiamo chiedendoci: quanto lontane siamo giunte?

Dove e quando?

Al CDM, ogni lunedì, a partire dal 17 novembre, dalle 21. E tra un lunedì e l’altro, nell’apposito gruppo segreto su Facebook.

Chi?

Chiara Reali vive a Milano. Scrive in rete dal 2005 e ha pubblicato racconti su Linus, ‘tina, Abbiamo le prove e nell’antologia targata Minimum Fax Tu sei Lei. Otto scrittrici italiane. Per Zona 42 ha tradotto Desolation Road di Ian McDonald e Pashazade di Jon Courtenay Grimwood. E sì, è quella di Le cose cambiano.

Io dico che qualcuno si ricorderà di noi – Saffo, VI° Secolo a.C.